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Vendemmia Turistica, ovvero far incontrare le Pro Loco e le aziende agricole del territorio.

Da un’idea di Massimo Zanetta, presidente dell’Unpli Novara, una giornata di conoscenza e di divertimento. Primi protagonisti: la Pro Loco di Borgo Ticino e l’Azienda Agricola Le Piane di Boca.

“L’idea è quella di avvicinare le Pro Loco alle aziende agricole del territorio – ci spiega Massimo Zanetta- per questa prima giornata, quasi sperimentale, si sono proposte la Pro Loco di Borgo Ticino (Novara) e l’azienda agricola Le Piane di Boca (Novara). La giornata di domenica 2 ottobre scorso si è svolta secondo programma: mattina di vendemmia, merenda in vigna ed infine visita all’azienda”.
“Quando Massimo Zanetta ci ha proposto di partecipare alla Vendemmia Turistica all’Azienda Le Piane di Boca, la Pro Loco e i gruppi con i quali collaboriamo da subito hanno mostrato particolare interesse -ricorda Antonello Roberto presidente della Pro Loco di Borgo Ticino, aggiungendo che- le Pro Loco definite quelle delle salamelle, nel tempo propongono sempre più la scoperta dei territori, gusti e sapori enogastronomici non solo del proprio borgo. Siamo contenti di essere stati i pionieri di questa esperienza, che pensiamo avrà successo”.
Per Giampiero Renolfi (al secolo Giampy) dell’azienda Le Piane “non si finisce mai di emozionarsi e di imparare. Infatti -spiega- quando ci è stata presentata l’opportunità di organizzare la Vendemmia Turistica, per noi scenario assolutamente nuovo e mai conosciuto nel passato, ci siamo messi subito in moto per dare un senso maturo e completo ad una possibile giornata di esperienze e festeggiamenti dal profumo antico anche per noi perso negli anni. Ecco così che domenica abbiamo accolto a braccia aperte 15 persone della Pro Loco di Borgo Ticino in una giornata di vendemmia, iniziata con una corposa ma simpatica spiegazione del nostro capo vigna Nicola del Boca, proseguita poi con una festante vendemmia durante la quale tutti i partecipanti hanno mostrato interesse divertimento e soddisfazione. Infine alle 13 circa abbiamo tutti partecipato ad un sempre più raro pranzo al sacco con panini e frutta seguito da qualche ora di vendemmia finale ma soprattutto dall’incontro in cantina ad assistere a quella fase così importante per noi che è la preparazione dei mosti dopo aver sgranato l’uva appena raccolta durante una bicchierata che ha messo a dura prova la resistenza di tutti alla festa piena. Abbiamo la certezza -conclude Giampy- che questo tipo di esperienze si potranno di nuovo organizzare, coinvolgendo ancora e sempre più quelle persone, che sono ormai immerse in una modernità che non comprende più l’agricoltura. Così potranno vivere con curiosità, serenità, e divertimento un momento così bello come la vendemmia”.