Un felice connubio fra Museo Egizio, Unpli Piemonte e la comunità di Varallo Sesia porta in Valsesia la mostra “Liberi di imparare”: raccolta di repliche delle bellezze archeologiche del famoso Museo torinese. La mostra ospita in particolare copie di alcuni capolavori: tra questi la Cappella di Maia, gli affreschi della tomba di Iti e Neferu, i ritratti del Fayyum, l’ostrakon della ballerina, nonché alcuni libri funerari. Gli oggetti riprodotti sono accompagnati da didascalie con le indicazioni che consentono ai visitatori di ritrovare gli originali all’interno della collezione principale del museo.
Un’iniziativa di inclusione e didattica, iniziata nel 2018 con la Direzione della Casa Circondariale ‘Lorusso e Cutugno’ e l’Ufficio del Garante dei diritti delle persone private della libertà del Comune di Torino.
“Il Museo Egizio è un patrimonio collettivo” -ha ricordato Paola Matossi L’Orsa, direttore comunicazione dell’istituzione torinese- “e questa mostra ha al centro il tema dell’accessibilità che ogni museo deve garantire ai vari pubblici: in questo caso, i detenuti hanno prodotto manufatti che hanno stimolato in loro curiosità e l’interesse a conoscere la civiltà egizia, l’Unpli ci ha offerto la possibilità di promuovere il Museo Egizio e il suo impegno sociale raggiungendo in modo capillare il territorio piemontese che in certi casi, come Varallo Sesia, può valorizzare il legame che fin dall’800 ha con l’antico Egitto e con la visione di uomini illuminati che hanno puntato alla cultura per lo sviluppo della comunità e del territorio ”.
Si tratta infatti della terza tappa (Arona e poi Rivarolo) di un tour dell’esposizione ideato in collaborazione con Unpli Piemonte, comitato regionale dell’Unione nazionale pro loco d’Italia, e con il patrocinio della Regione Piemonte.
Un’iniziativa didattica che ben si accorda con le finalità del piccolo museo varallese come già accennato da Paola Matossi: “Il Museo è nato a metà dell’Ottocento- ci ha ricordato anche Mario Remogna, presidente della Società che lo gestisce- per volontà di don Pietro Calderini che volle creare un museo didattico, con spirito universalistico per ampliare le conoscenze degli studenti delle allora scuole tecniche di Varallo”. Un museo che si è arricchito ed ampliato ma che non ha mai smesso di essere tale. “Ancora oggi i ragazzi delle scuole sono affascinati dalla collezione naturalistica. fauna, minerali, flora…”.
Fra i tanti scambi che Calderini ebbe e fece, anche una piccola raccolta di oggetti dell’antico Egitto che ben si collegano alla Mostra.
“Una conferma dello storico ruolo di città d’arte che ha Varallo -come ci ha ricordato il sindaco -Eraldo Botta- sin dalla fondazione del Sacro Monte”. Una città, “un piccola comunità ricca di fascino”; mai dimenticata dai tanti emigrati “uomini e donne illuminate che restituiscono qualcosa al loro paese” e che in tempi di covid sta riscoprendosi attrattiva anche per chi viene da fuori: “il mercato immobiliare è vivace e lo spazio di coworking che abbiamo aperto Palazzo d’Adda viene usato… ma ovunque c’è fibra, connessione… un altro modo di affrontare la vita”.
La città di Varallo è dunque “onorata di ospitare questa mostra e ringrazia l’Unpli Piemonte e l’Unpli Vercelli, nelle persone di Fabrizio Ricciardi, Stefano Raso ed Antonello Pirola, per questa originale iniziativa di promozione del territorio. Augurandosi che venga replicata in futuro”. Una possibilità che viene confermata da Antonello Pirola perché “da sempre l’Unpli Vercelli opera per promuovere il territorio e il lavoro delle Pro Loco”.
La Mostra “Liberi di Imparare” è gratuita e dà modo di visitare in un secondo momento il Museo Egizio con uno sconto; mentre la visita a Varallo può essere la scusa per conoscere la bella città, il suo famoso Sacro Monte patrimonio Unesco, la collezione Calderini e non ultima la ricca pinacoteca cittadina, una delle più ampie del Piemonte, con pezzi di fama mondiale come i due David di Tanzio da Varallo.