Sulla scia della convenzione culturale col Comune di Novara, la Pro Loco Novara ha deciso di presentare alla città il lavoro degli studenti del Liceo Contessa Tornielli Bellini coordinati dalle docenti. 26 Ottobre Novara, Salone Arengo del Broletto a Novara.
Gli studenti del corso serale del liceo delle Scienze Umane Bellini, in un progetto di impresa simulata, hanno digitalizzato quanto presente nell’edificio Casa Rognoni Salvaneschi e le sue collezioni. Obiettivo, rendere questa testimonianza di storia novarese fruibile a tutti, in attesa di una sua riapertura al pubblico. Un tour virtuale di uno scrigno ai più sconosciuto e non visitabile per dissesti strutturali. L’iniziativa, voluta dalla Pro Loco, è stata presentata al Broletto. La manifestazione si è tenuta in collaborazione col liceo scienze umane Contessa Bellini, FederManagerNovaraVco, il Museo Storico Aldo Rossini, la Società Storica Novarese Fondazione Coniugi Rognoni, l’Istituto del Risorgimento, l’Unpli Novara, la Provincia di Novara, il Comune di Novara e il Comune di Sozzago.
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Ha aperto con i saluti istituzionali il Questore di Novara, Alessandra Faranda Cordella, portando alla luce il concetto di bellezza dei luoghi quale deterrente al degrado. Andrea Crivelli, delegato provinciale, ha sottolineato il valore del progetto didattico e l’importanza del ruolo degli Istituti. Il presidente del consiglio Edoardo Brustia ha portato i saluti del Sindaco e si è detto orgoglioso dell’appartenenza al consiglio direttivo di Pro Loco Novara sottolineando tutte le importanti attività culturali che porta avanti l’associazione. Ha portato i saluti del Comune di Sozzago il sindaco.Carla Zucco, che ha raccontato la sua personale conoscenza con Alessandra Salvaneschi con parole dense di emozioni e ricordi. Il moderatore Gabrio Mambrini ha ceduto poi la parola alla presidente della Pro Loco Novara, Caterina Zadra, la quale ha parlato di visione europea nella gestione della cultura locale, dell’importanza di costruire reti solide anche in mancanza di fondi e di metodo di lavoro improntato alla definizione chiara di obiettivi; ha inoltre definito la conservazione dei beni culturali non come chiusura ma come valorizzazione, cura e amore per il bene stesso e per il territorio.
I rappresentanti delle associazioni storiche hanno sottolineato l’importanza di accendere un faro su quel bene dei Novaresi che, come ben spiegato da Ubaldo Uberti – presidente di FederManager Novara VCO – lui come molti cittadini non conosceva e solo grazie al coinvolgimento in questo importante progetto di rete non solo ne ha acquisito la conoscenza ma anche recepito il valore storico e di contenuti. La dirigente dell’Istituto coinvolto, Maria Motta, ha parlato dell’importanza del coinvolgimento delle classi del serale in un progetto di ampio respiro come questo che è stato presentato al Ministero quale percorso di eccellenza. Il rappresentante di Unpli Novara, Piero Rossi di Ghemme, si è detto orgoglioso della capacità delle Pro Loco del territorio di fare la differenza anche in ambito culturale. Il presidente della Fondazione Coniugi Rognoni di Sozzago, Agostino Antonini, ha sottolineato come questo progetto sia un’attività di estrema importanza per preservare la memoria di un bene assolutamente rilevante. Ha proposto di accogliere nella struttura sita a Sozzago e interessata recentemente da interventi di risanamento importanti, parti delle collezioni di Novara, oggi non visibili al pubblico per problemi strutturali della sede di via Cannobio.
È stata la volta degli studenti che con l’ausilio di due esperte di Didattica Museale, Piera Briani e Patrizia Spagni hanno presentato cinque diversi approfondimenti sulle collezioni e sulla famiglia Rognoni Salvaneschi, Realizzati durante il periodo di distanziamento in circa tre anni di attività, dal 2019, attraverso materiale d’archivio, immagini e documentazione storica. Sono stati loro ad illustrare – attraverso le schede da loro elaborate – la presentazione virtuale dell’edificio, della sua storia e delle collezioni. Ha chiuso gli interventi degli studenti Laura Ceriotti, coordinatrice del progetto.