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A Locarno (senza andare in Svizzera). Ironia agrodolce nelle canzoni carnevalesche in dialetto valsesiano

Una frazione di Varallo Sesia: piccola ma dalle grandi ambizioni. Un po’ come la ex casa parrocchiale, oggi sede della Pro Loco: grande, affrescata e con una scenografica scalinata che porta alla chiesa. Teatrale. Teatrale come il nome che riporta subito alla vicina Svizzera, ad altre dimensioni che non a quelle di una bella ma piccola enclave valsesiana. Lì la Pro Loco di Locarno organizza da oltre 50 anni (56 per la precisione) la rassegna “Cansun” in dialetto. Poesie, canzoni, sciarade e scherzi verbali in dialetto nel periodo di Carnevale.


Anche quest’anno le canzoni erano assai gustose e spaziavano da fatti locali ad angosce nazionali (la guerra, il covid), da un po’ di tristezza ad una luminosa speranza… sorrisi e risate, ammiccamenti ed applausi. Un bel pomeriggio, bello davvero, quello del 27 febbraio scorso. Ospiti e poetanti insieme fino al buffet finale (rigorosamente con prodotti locali). Molto apprezzata anche la maschera del “ciabatin” di Novara: simpatica e ben spiegata.
Grande anfitrione della giornata Primo Vittone, da sempre nella Pro Loco di Locarno: da socio, sostenitore, presidente, nell’Unpli…Grande Vitun!