Sempre bello partecipare agli incontri Gepli, cioè il gruppo che riunisce gran parte dei Giornali Editi dalle Pro Loco Italiane. Bello perché negli anni si sono create amicizie e collaborazioni, ma soprattutto perché è un momento-termometro in cui si vedono da un lato la vitalità e dall’altro la volatilità delle Pro Loco italiane. Mi spiego: fare una rivista, cartacea od online, richiede impegno e misura. E le tante Pro Loco che le editano dimostrano di essere ben altro di un gruppo di amici che si ritrova a fare “cose”. Sono espressione di un volontariato professionale che fa il paio con l’analogo volontariato professionale che organizza sagre, mostre, incontri… Dall’altro però ogni anno ci si conta: chi c’è di nuovo e chi non c’è più. Come per tutte le attività delle Pro Loco basta un abbandono, un mancato ricambio, una momentanea stanchezza… per far finire tutto. Creature capaci ma fragili le Pro Loco (e con loro, i giornali che editano).
Il decimo incontro di Lanciano, a fine agosto inizio settembre, aveva come tema “Nell’era di internet e dei social, quale spazio per i giornali delle piccole comunità locali?”. Moderava l’incontro Antimo Amore, caposervizio del TG3 Abruzzo. Gli interventi sono stati quelli di Paolo Ribaldone, coordinatore del Gruppo, che ha presentato la storia di Gepli, nata in seno alla Pro Loco di Caselle (To) e della sua rivista“Cose Nostre”, mensile d’informazione nato nel 1972; nonché ha presentato il panorama delle rivista aderenti a Gepli. Una realtà composita e ricca. Gabriele Di Francesco, docente universitario, ha parlato di “Periodici locali e social media nella costruzione delle comunità locali”. Interessante approccio sociologico, per nulla astratto. Di Francesco, d’altra parte, non è solo professore universitario ma anche socio attivo della Pro Loco di Sant’Omero e direttore responsabile del periodico “Transumanze” delle Pro Loco abruzzesi. Teoria e prassi insieme. Interessante anche l’intervento della professoressa Lia Giancristofaro dell’Università di Chieti e soprattutto quello del professore dell’università di Teramo Giammario De Paolis a cui è toccato fare l’avvocato “del diavolo”, cioè dei nuovi media digitali: non solo problema ma anche opportunità.
Il decimo incontro Gepli si è tenuto a Lanciano (Ch) nell’inusuale sala medievale ricavata coprendo il ponte romano “di Diocleziano”: uno spazio storico, sorprendente come la città che sorge sopra.
I lavori Gepli sono stati preceduti dalla presentazione e dallo svolgimento della prima edizione del Premio Emiliano Giancristofaro riservato ai progetti del servizio civile fatti nelle sedi accreditate delle Pro loco Unpli dell’Abruzzo. Anche questo un chiaro esempio di volontariato professionale svolto dalle Pro Loco.